ARGOMENTA

Pax Deorum

La Religione Romana non è solo un percorso spirituale che fortifica moralmente l'uomo e lo pone a identificarsi in una comunità sociale ben definita, che sia Stato, famiglia o aggregazione, ma è la serie di norme e di riti che permette di instaurare un rapporto pacifico e di "amicizia" tra i mortali e gli immortali, e sopratutto che permettano di renderlo saldo e duraturo.

Tutto questo ha un nome, PAX DEORUM, ovvero il regime di pace e benevolenza divina tra umani e Dei. Questo volere, questa protezione celeste e magica che protegge noi, i nostri cari e le nostre cose è la vera natura dei complessi riti e delle rigide preghiere che hanno lo scopo di attirare e/o di proseguire il "rapporto", come un tributo continuo, qualcosa che va continuamente rinnovato tramite il Calendario che divide l'anno e ne detta le regole.
Essendo la Maestà del Popolo Romano la più grande Virtù civica che annienta le individualità per un bene comune superiore, la Pax Deorum riguarda principalmente il rapporto tra lo Stato e il mondo divino, e quindi qualsiasi azione pubblica o gravosa decisione deve essere presa nel rispetto degli Dei che tramite prodigi e segni vari informano del loro volere. La Pace tuttavia è estremamente fragile e basterebbe un nulla per spezzarla: è per questo che collegi speciali erano incaricati di interpretare il consenso divino e comprendere quale azione era da adottare per ripristinare la Pax.
Ma all'ombra delle grandi cerimonie pubbliche c'è il culto privato, che sia di famiglie o aggregazioni, che, come fossero un micro-stato, ha lo scopo di instaurare la Pax Deorum all'interno della comunità o della propria casa, chiedendo l'aiuto di divinità più vicine a noi, come i Lari o i Penati.

Che sia culto pubblico o privato, l'uomo romano esercita una religione complessa fatta di riti macchinosi che mirano ad attirare il favore divino nella grandi decisione come nella vita di tutti i giorni, sempre nel rispetto degli Dei.