Ritus Carmentis


Carmenta è la madre di Evendro, maga e profetessa, protettrice della donne, della gravidanza e della nascita, patrona delle levatrici. Fu proprio sotto il consiglio materno che Evendro, dopo che era approdato in Italia fuggendo da Troia, fondò una città su un colle e la chiamò in onore del padre Pallante: il colle sarà il Palatino.

Carmenta è una dea femminile onorata dalle donne con cui ha un rapporto speciale e profondo. Le feste a lei sacre sono le Carmentalia, l'11 e il 15 Gennaio, ma il suo culto può essere esercitato ogni mese in giorni speciali: l'undicesimo giorno del mese o due giorni prima delle Idi.
Essendo un culto femminile le donne possono celebrarla in coincidenza con il loro ciclo che nella maggior parte dei casi coincide con il Plenilunio, ovvero le Idi dell'antico calendario luni-solare.
Altrimenti onorare la Dea in un giorno tra le None e le Idi.

Carmenta essendo una divinità antichissima del Pantheon romano non possiede un immagine definita; le donne la onorano per ricevere protezione per loro e per i propri bambini:



Avvicinisi a piedi nudi all'altare, reggendo le offerte nella vostra mano sinistra mentre con l'altra si compie l'adoratio. Fermisi bruscamente davanti l'altare e recitare:

Hus ades, Carmentis, sorores Porrima Postvortaque te adsint, anima laeta veni, Mater Evanderi.


· Avvicinisi all'altare e presentare le offerte. Si offra l'incenso, dell'alloro e dei fiori profumati dolci.

Carmentis, te hoc turem obmoveo bonas preces precor, ut sis volens propitius nobis liberisque notris domis familisque nostris.

Carmenta, faccio questa offerta di incenso e ti prego con buone preghiere che sarete benevola e propizia verso noi, le nostre case e le nostre famiglie.

· si versi una libagione di latte:

Carmentis, macte ista libatione pollicenda sint, macte lacti inferio sint.

Offra il popana, o una miscela di formaggio, delle erbe e della farina formata nelle sfere che sono state cotte e piovigginato con miele.


In tua, Mater carissime, in tua sumus custodia. Carmentis. te hoc popanae obmovendo bonas preces precor uti sis volens propitius nobis liberisque nostri domis familisque nostri mactus hoc ferto.

· si versi un libation di latte. Allora girando intorno si preghi ancora:

Mater Carmentis, uti te popanae commovenda bonas preces bene precatus sum, eiusdem rei ergo macte lacti esto.

Venerabile Carmenta, può voi essere rinforzato da questo pane, affinché siate scaldato da questa porzione di nostro latte.


Ilicet. Di deaeque omnes, superi atque inferi, nos semper ament et felicitam volunt.

Così è fatto. Il rito è concluso.