L'ORBIS TERRARVM E IL CAPRICORNO


Il capricorno è un animale mitologico: la sua testa è simile a quella di un caprone e la sua coda a quella di un gambero. In quanto segno zodiacale, venne associato alla dea Felicitas, talvolta rappresentata tenendo un capricorno con la sua mano destra, come in un sesterzio di Antonino Pio (la Felicitas Aug). Nel mondo greco, la costellazione del capricorno era associata al potere ed all’abbondanza. “Scrive Iulio Firmico nell’ottavo libro che chiunque averà l’oroscopo nella prima parte di Capricorno sarrà re, overo imperadore, e così ancora chi averà l’oroscopo nella terza parte del medesimo segno sarrà grande possente et harrà gran potestà nell’arme, onde Augusto fece gran stima di questo suo oroscopo, che lo volle nelle sue monete per memoria eterna”. (Dal Libro primo delle medaglie de’ Greci raccolte da Pyrrho Ligorio napolitano, all’illustrissimo e reverendissimo signor donno Hyppolito secondo cardinal d’Este suo padrono, Ms XIII B1, Napoli, Biblioteca Nazionale.)


L’imperatore Augusto, assai superstizioso, sostenne sempre di essere nato sotto quel segno, e fece coniare numerose monete ove al verso appare il capricorno stringendo l’orbis terarrum tra le zampe anteriori, oppure sovrapponendosi: in ambedue i casi il significato è che la nascita dell’imperatore sotto quel segno zodiacale dimostra la volontà degli dei che ad esso fosse associato il potere, un imperium che assicurava a tutte le provincie dell’impero felicità, abbondanza e buon governo (la cornucopia ed il timone), come in un aureo di Augusto.
In realtà, Augusto era nato sotto il segno della Bilancia, ma scelse come suo segno "ufficiale" il Capricorno proprio in quanto associato al successo, alla stabilità ed alla fermezza. Inoltre, tra il 10 Marzo e il 7 Aprile del 5 aC, una cometa assai brillante e dalla lunga coda venne avvistata e rimase visibile nella costellazione del Capricorno, dove vi rimase per 70 giorni prima di scomparire alla vista. Un momento che corrisponde alla concentrazione di numerose cariche istituzionali nelle mani di Augusto e che l’imperatore considerò di ottimo auspicio.
Un tema, questo, che venne ripreso nella coniazione coloniale, soprattutto con Livia e Commodo. Successivamente, lo riproducono anche alcune rare emissioni di Vespasiano.
In questo contesto è evidente che l’orbis terarrum rappresenta l’insieme delle provincie dell’impero e dei loro popoli.

Antvwala
fonte forumancientcoins.com